Gli elementi che l’imprenditore deve porre a basamento dello sviluppo della propria gestione, da sempre noti nella prassi aziendale, oggi diventano strumento operante ex lege. Difatti, con l’entrata in vigore dell’art. 375, del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. n. 14/2019) è stato integrato l’art. 2086, del Codice civile, prevedendo espressamente l’obbligo per l’imprenditore di dotarsi di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile finalizzato, anche, alla rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e perdita della continuità aziendale.
Il concetto di assetto organizzativo è riconducibile al sistema di funzioni, poteri, deleghe, processi decisionali e procedure che delinea compiti e conseguenti responsabilità dei soggetti che intervengono nello svolgimento dei fatti aziendali.
A parer nostro i principali elementi che costituiscono l’assetto organizzativo di un’impresa sono:
- Governance: è fondamentale avere una governance adeguata alle dimensioni della propria azienda. Il ruolo di amministratore unico e di responsabile delle principali funzioni aziendali non può concentrarsi in un’unica figura, vuoi perché difficilmente essa può governare un’impresa tenendo conto di tutti i suoi aspetti, vuoi perché è assai difficile concentrare tutte le competenze tecniche necessarie alle varie funzioni in una sola persona.
- Organizzazione dell’impresa: in questo senso, il documento chiave che definisce l’assetto organizzativo con le rispettive responsabilità operative e amministrative è l’organigramma aziendale.
- Mansionari: documento che definisce i compiti che ogni persona deve ricoprire e svolgere all’interno dell’azienda.
- Procedure: sono quei documenti che definiscono, in ottemperanza alle disposizioni di legge, con chiarezza quali devono essere le attività e le azioni da eseguire e come.
Quando parliamo invece di assetto amministrativo e contabile, facciamo riferimento alle modalità con cui l’impresa pianifica e controlla i risultati aziendali. Il sistema di controllo aziendale dev’essere idoneo a consentire la piena conoscenza e padronanza dell’attività operativa e dei risultati conseguiti.
Un adeguato assetto amministrativo / contabile deve:
- avere competenze tecniche in grado di realizzare proiezioni finanziarie per stimare ragionevolmente la capacità futura dell’azienda di far fronte ai propri impegni finanziari;
- calcolare e valutare le performance aziendali utilizzando (anche) i parametri degli Indici di allerta al fine monitorare l’equilibrio finanziario;
- analizzare costantemente l’effettiva sostenibilità aziendale con l’intento primario di prevenire la crisi ed evitare il ricorso indiscriminato a nuovo capitale di debito.
L’attività di accertamento preventivo della crisi non può prescindere della presenza in azienda di un applicato sistema di pianificazione, programmazione e controllo, quale componente del più ampio sistema amministrativo / contabile, rappresentato da un insieme di strumenti, processi e ruoli, finalizzati a favorire comportamenti che siano in linea con il raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Il sistema di pianificazione, programmazione e controllo agevola la produzione di informazioni necessarie per effettuare le scelte gestionali, permettendo, ad esempio, di produrre situazioni economico-finanziarie e patrimoniali sia infrannuali che previsionali utili adi intercettare per tempo le prime avvisaglie di crisi.
Occorre ricordare che il Codice della crisi ha uniformato la disciplina della responsabilità degli amministratori di SRL a quello delle SPA. Gli Amministratori rispondono, dunque, verso la società, i creditori sociali e verso i singoli soci o terzi, se non hanno predisposto misure organizzative, amministrative e contabili che consentano di interecettare anomalie finanziarie, reddituali e patrimoniali, se non aggiornano e adeguano le procedure alla miglior pratica contabile e finanziaria, se non prevedono flussi informativi adeguati a facilitare l’ingresso, in azienda, in modo tempestivo le informazioni utili a registrare tempestivamente segnali di difficoltà e pericoli per la continuità aziendale.
L’emergenza derivante dalla pandemia da Covid-19 rende queste tematiche ancor più attuali. Per questo, investire nel miglioramento e nell’innovazione della struttura aziendale, anche ricorrendo al supporto di professionisti qualificati, non può essere più un’opzione ma deve diventare una vera e propria mission per l’imprenditore.